mercoledì 27 maggio 2009

Caramelle dagli sconosciuti


In quel libro c'erano pezzi di lei. Letteralmente. Brani di pelle disseccata vergati di inchiostro.Avevo scritto, sul suo bellissimo corpo, una favola noir. Partiva dalla base della testa e lo percorreva circolarmente fino ai talloni. Sui suoi seni i caratteri erano più grandi e sulla sua fica, più piccoli. Ogni notte, mentre mi scopava, leggevo delle frasi. Passavo la lingua sulla sua pelle e le parole diventavano più scure. Era bellissimo ed era tormento. Poi scoprii che mi tradiva. Con un uomo. Passai due notti a decidere come farla fuori senza rovinare la favola. Così usai il veleno. La adagiai nella vasca e la scuoiai.Ora è sempre con me, la sera passo la lingua sulle pagine del libro, i caratteri diventano più scuri e io vengo, in pace


*faccio il tatuatore, sono un killer seriale che mortifica gusto e corpi, omologo la pseudotrasgressione con l'illusione di rendere uniche le persone.
In tanti hanno l'ambizione di lasciar segni, incidere nella vita di qualcuno, per questo ho scelto il modo più banale per farlo.
solo una volta però ho tatuato la donna con cui vivevo, è stato in seguito ad un presunto tradimento.
da sempre mi chiedeva un tatuaggio ma lo trovavo così ovvio che mi ero sempre rifiutato, neppure io sono tatuato.
- ho deciso di fartelo, ma tu mi devi promettere di non guardare e di non chiedere cosa ti inciderò-
era talmente entusiasta la troia che subito ha accettato
la faccio breve, le ho tatuato questa frase:
-Sono la tua troia, indovina che malattia ho?-
chi se la scoperà da dietro potrà provare a dare la risposta.



la prima parte è opera di una spacciatrice di parole, una sconosciuta che davanti alle mie richieste si concede con gentilezza.

21 commenti:

  1. la salute, la peggiore delle malattie
    e poi non esluderei le ragadi

    RispondiElimina
  2. Io volevo tatuarmi, meno male che non te l'ho chiesto...

    RispondiElimina
  3. ora sono in pensione, faccio segni violenti.
    tutte le tonalità del livido
    vuoi?

    RispondiElimina
  4. il viola e il verde mi donano.

    RispondiElimina
  5. servo tuo
    mi tengo pronto, il tuo corpo sarà una carta geografica a rilievo

    RispondiElimina
  6. ehi paolino....ma che spacciatrici di pessimo taglio frequenti? azz ad ognuno il suo mestiere.

    RispondiElimina
  7. lascia stare le mie spacciatrici ritina
    la disponibilità suona in un modo difficile da sentire

    RispondiElimina
  8. basta che sia montuosa

    RispondiElimina
  9. Ognuno ha il marchio che merita. Se non verrai disarcionato, quello dell'appartenenza non potrà che essere il mio.
    Che ti trovi,dai un'occhiata anche agli zoccoli.A furia di trotto e galopppo, i ferri potrebbero necessitare d'una ritoccata.

    RispondiElimina
  10. Dilaudid,
    ti invito domenica 31 maggio al Castel san Pietro in Blues Festival presso lo stand delle armoniche dove accompagnerò Claudio De Simone, nello show case sulla nuova produzione 2009

    RispondiElimina
  11. Vabbè, ora ti sparo una bella banalità, ma concedimela, visto che io sono una fessacchiotta di provincia, e non ridere di me (per favore!!!):i migliori tatuaggi sono quelli che rimangono dentro (visualizza tu il dentro che preferisci, così originalizzi la mia idea!)

    RispondiElimina
  12. grande favollo) sei uomo di lettere musica e chissà cosa, un gran bel partito

    nua) non essere così timorosa, il tuo commento è diventato tatuaggio!
    sono di forlì, più provincia non si può

    RispondiElimina
  13. Portare qualcosa sul proprio corpo per sempre è un'idea che mi inquieta, è come se non avessi vie d'uscita...

    ps. passare di qui mi sconvolge sempre un po' e mi piace.

    RispondiElimina
  14. in buona sostanza, si somatizza l'esteriorità che rimane all'esterno lasciando segni. a volte, però, i segni rimangono dentro il cuore. e lì rimangono. dipende a che livello si svolge la vicenda umana.


    vedo che l'interesse per i segni viene affrontato in diversi post sotto differenti angolazioni, come ad esempio volti fortissimamente volti oppure l'indimenticabile post sullo sfioratore.


    noi gggiovani abitanti nel blog abbiamo sempre una via d'uscita potendo modificare i post o cancellare il blog

    RispondiElimina
  15. o'keeffe) si somatizza l'interorità, la superfice prende i colori della felicità e dell'abbruttimento. io mi riferivo però ai corpi come possibilità di scrittura o di pittura, se avessi delle volontarie passerei il tempo a dilettarmi in scrittura corporea. la mia pusher di post mi sarebbe utile, è un passatempo che potremmo fare insieme

    laura) ti lascio un triangolo di blog, basta con gli spazi angusti

    RispondiElimina
  16. Lento e noioso come I racconti del cuscino

    RispondiElimina
  17. già, lo trovo anch'io lento e noioso, Dil... la prossima volta si prova qualche cristallo...

    RispondiElimina
  18. vuoi scrivere la storia di un affascinante tassodermista?
    sperando che non la trovino lenta
    più si va veloce e più ci si diverte

    RispondiElimina
  19. ops...eppure mi sembrava di poter scavalcare la siepe...

    RispondiElimina
  20. tatuatori non tatuati
    tatuati che non conoscono i loro tatuaggi
    questa sì che è trasgressione!

    RispondiElimina