




Le mie braccia non sono d'oro, sono parte della spesa improduttiva, roteano in direzione dell'infinito a caccia delle ultime zanzare.
Le mie braccia non scrivono canzoni, le mie braccia hanno segni, hanno cicatrici che mostro per farmi bello non avendo nulla di cui vantarmi.
Le mie braccia hanno legato polsi nella speranza che si accendesse una luce, hanno giocato ma non hanno consapevolezza.
Vorrei si facessero cuscino per attirare il riposo di estranei, accogliere e poi deludere, poi ricominciare la solita opera distruttiva.
Vorrei porgerle in segno di resa, intanto ucciderò le persone più vicine
alain bizos
RispondiEliminaper una sconosciuta caduta.
ecco bravo. non prendertela con quelli lontani.
RispondiEliminason puttana, uccido anche quelli lontani.
RispondiEliminaoltre i 200 km ferisco.