

Mi sveglio, leggo e non vomito perché ho già vomitato ieri sera.
La banalità ha sempre grande successo.
Il successo (equivalente del potere nell'era berlusconiana e della strisciata di lettori nell'era post) si ottiene dicendo cose che non disturbano il lettore, lo fanno sentire rassicurato nella sua banalità di sentimenti se non buoni almeno bilanciati, relazioni familiari solide, impegno "nel sociale", casa, macchina, televisione, libri che sono meglio della tv e opinioni moderatamente di sinistra ma "con un occhio alle tradizioni", figli svegli e con senso civico, salumi e vino locali, "mostre di grandi pittori americani" una volta ogni tanto come grandi eventi, lezioni di uno stile di vita uscito dai primi Benni, analisi del quotidiano dove il quotidiano andare al cesso diventa poesia.
Sogno di avere lo stile e lo stiletto per squarciare questa cappa di "abbiamo ragione noi" ma non li ho.
Ho la figa, non il cazzo. E pure senza denti (la figa).
io ho scritto.
tu mettici le foto.
Elena dispone, io eseguo ma non vado oltre la vulva, il mio sguardo è fermo alla vulva
La banalità ha sempre grande successo.
Il successo (equivalente del potere nell'era berlusconiana e della strisciata di lettori nell'era post) si ottiene dicendo cose che non disturbano il lettore, lo fanno sentire rassicurato nella sua banalità di sentimenti se non buoni almeno bilanciati, relazioni familiari solide, impegno "nel sociale", casa, macchina, televisione, libri che sono meglio della tv e opinioni moderatamente di sinistra ma "con un occhio alle tradizioni", figli svegli e con senso civico, salumi e vino locali, "mostre di grandi pittori americani" una volta ogni tanto come grandi eventi, lezioni di uno stile di vita uscito dai primi Benni, analisi del quotidiano dove il quotidiano andare al cesso diventa poesia.
Sogno di avere lo stile e lo stiletto per squarciare questa cappa di "abbiamo ragione noi" ma non li ho.
Ho la figa, non il cazzo. E pure senza denti (la figa).
io ho scritto.
tu mettici le foto.
Elena dispone, io eseguo ma non vado oltre la vulva, il mio sguardo è fermo alla vulva
Riporto un suo sfogo su paolo nori in cui pacatamente annuncia che il suddetto ha veramente rotto i coglioni. io non c'entro, paolo io ho letto tutti i tuoi libri, una volta ad una presentazione di un tuo libro mi hai toccato una tetta
foto di cynthia macAdams
RispondiEliminanon ho mai letto paolo nori. sarà bene cominciare. o forse no.
RispondiEliminaio sono fermo a vag
RispondiEliminaperchè hai vomitato ieri sera? i nostri ego sono ancora fuori insieme a bere negroni?
RispondiEliminaalmeno ci hai qualcosa...
RispondiEliminacredo sia il mezzo sopravvalutato, milioni di opinioni non contano veramente un cazzo, le idee sono tutt'altra cosa. elena io ti ho compresa, lo stupore che suscita chi si sente sicuro delle sue piccole opinioni ormai mi lascia indifferente, il mondo è sempre pronto per un giro sulla strada dei vini e dei sapori
RispondiEliminaE' una patata gigantesca.
RispondiEliminameriti e lamentele sono da rivolgere ad elena, io sono cerchiobottista professionista.
RispondiEliminapaolo nori è un soffiatore di murano, fa delle cose bellissime!
RispondiEliminala vulva è un vasto luogo comune, lo preferisco, tanto esistere è un grande luogo comune
chi ha la dentiera cosa ha?
forse dentro ciascuno di noi c'è un paolonori che si nasconde o, al contrario, si mette in mostra. non lo so.
RispondiEliminaè diventato il Grande Bersaglio.
però, elena, hai ragione, ti fa fare tanti sì sì con la testa.
è la letteratura dello sfigato, insomma.
brava harvey, sintesi e lucidità, hai capito tutto, sì sì
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